I due fantasmi bianchi - Ambulatorio Veterinario MariVet

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I due fantasmi bianchi


Sono lì tutte le sere.
Dormono sotto un ulivo sul ciglio della stradina che conduce a casa mia.
Riconoscono il rumore della mia macchina, si svegliano, e si preparano all’agguato. Illuminati dai fari, gli occhi si accendono di rosso. Il bianco del pelo si staglia fluorescente nel nero della notte.

Io sono il nemico.
Aspettano tesi e silenziosi che mi avvicini e ...VIA! Un abbaiare furioso, un balzo, e sono tra le ruote, sanno che sono il punto debole e che le devono attaccare per prime.


Io so bene che sono lì, che mi aspettano, e rallento per evitare il peggio. Ma a volte sono sovra pensiero, e loro così veloci, che mi spavento. Più spesso rido, divertita dalla scena che si ripete immutabile ogni notte da quasi un anno. Se qualche amico si trova in macchina con me, si sorprende della mia reazione. Ma ormai è anche il mio gioco. Se qualche volta non li trovo, ci resto male.

Qualche notte fa ho deciso di cambiare le regole del gioco. Loro mi aspettano come sempre. Mi fissano. Rallento. Si alzano. Quando sono alla loro altezza sono pronti a saltare. Ma io mi fermo. Si fermano anche loro. Oh oh... Che sta succedendo?
Apro lo sportello. Oddio, e ora che facciamo? Un abbaio perplesso.

Venite qui, venite! Un timido colpetto di coda. Pausa.

Dai, venite! I musetti stupiti si rilassano. La coda inizia ad ondeggiare più decisa. E all’improvviso siamo amici. Anzi, vecchi amici che finalmente si ritrovano. Si avvicinano scodinzolando contenti, si lasciano accarezzare, quello più sfacciato quasi sale in macchina. Ci scambiamo un paio di minuti di effusioni, poi ci salutiamo soddisfatti.

Dormono sempre lì. Riconoscono la mia macchina, ma non abbaiano più. Si alzano e mi guardano fiduciosi. Ed io ogni sera mi fermo e pago il pedaggio: una grattatina alla testa e felici i miei fantasmi mi lasciano passare.


Un racconto di Marilisa Picca


 
 
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